CODICE DI COMPORTAMENTO ETICO DEGLI STUDENTI
DELL'I.I.S."FERRARIS-FERMI"

Raccolta differenziata
Gettare i rifiuti nel contenitore sbagliato o indistintamente nel “secco non riciclabile” comporta una maggiore percentuale d'inquinamento e quindi un danno collettivo a livello ambientale.
Ogni persona nel suo quotidiano agire compie scelte che possono essere o no “comode”, opportunistiche rispetto al vantaggio personale immediato e che possono essere distinte in giuste o sbagliate sul piano etico. Questa scelta mette in gioco la capacità di compiere azione etiche cioè responsabili rispetto alle persone e all’ambiente. Le scelte etiche si pongono come orizzonte temporale non solo il breve ma anche il medio e lungo termine considerando i diritti anche dell’umanità futura.
Gettare i rifiuti nel contenitore giusto comporta smaltire i rifiuti nel modo più ecologico per salvaguardare il pianeta. Gettare i rifiuti nel contenitore sbagliato determina conseguenze a livello ambientale e provoca una maggiore percentuale d'inquinamento. Ogni persona decide singolarmente e in proprio delle scelte che compie quotidianamente a salvaguardia del proprio ambiente. Questa scelta mette in gioco la capacità di compiere azioni etiche cioè responsabili. Contribuire con un comportamento corretto è importante perché i problemi ecologici sono aumentati a dismisura. Praticare la raccolta differenziata inoltre consente di perseguire anche una politica di risparmio energetico,economico e di riduzione del consumo di materie prime. Ad esempio lo Stato spenderebbe meno soldi per costruire discariche e inceneritori e i cittadini pagherebbero meno tasse sui rifiuti.
E' bene quindi che tutti noi ci abituiamo a fare una raccolta differenziata dei rifiuti per:
- poter riutilizzare le materie prime e risparmiare le risorse naturali;
- diminuire i rifiuti che vanno nelle discariche e negli inceneritori;
- ridurre l'inquinamento causato da discariche e da inceneritori;
- risparmiare l'energia necessaria alla produzione della materia prima;
- risparmio di risorse economiche;
Sigarette: il fumo passivo
Il 31 maggio 2016, in occasione della “giornata mondiale contro il tabacco”, sono stati resi pubblici i risultati dello studio condotto dalla Fondazione Istituto Nazionale Dei Tumori sui danni prodotti dal fumo passivo. Secondo il dott. Boffi, relatore del progetto, i dati rilevati risultano confermare i gravissimi danni già noti prodotti dal fumo passivo. A titolo di esempio:
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Negli USA l’ assunzione indiretta provoca ogni anno 60.000 morti.
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In ITALIA 2.800 morti l’anno.
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In FRANCIA 5.000 morti l’anno.
In sintesi il risultato della rilevazione condotta dall’équipe della Fondazione Istituto Nazionale Dei Tumori:
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La quantità di PM10 (polveri sottili) emesse da una locomotiva a gasolio corrisponde a quella prodotta da 5 sigarette a parità di tempo d’emissione. (Esperimento condotto nello stabilimento Marcegaglia di Ravenna).
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Nella zona pedonale di Brera (Milano), tra le 18,00 e le 24,00, la qualità dell’aria nella zona pedonale è peggiore (indicatori per particolato e nicotina) rispetto a una zona molto trafficata. Ricerca pubblicata sull’European respiratory journal maggio 2016.
Le rilevazioni socio-sanitarie hanno registrato in questo periodo (2015-16) un incremento del tabagismo negli adolescenti, soprattutto di sesso femminile.
La tossicità del fumo passivo è ridotta rispetto a quella di un fumatore ma lo stesso provoca danni all’ organismo con malattie cardiache e respiratorie.
Il fumo passivo è il risultato di un comportamento non etico che danneggia chi fuma ma anche chi non fuma ma è costretto a condividere ambienti chiusi (a scuola il bagno per esempio) con tabagisti non rispettosi del diritto alla salute di ogni singolo individuo.
I non fumatori sono invitati a incoraggiare chi fuma a smettere per limitare il più possibile le azioni contrarie alla salute e l’inquinamento ambientale.
L’I.I.S. “Ferraris-Fermi” si impegna in questo ambito scolastico-sociale organizzando incontri con personale esperto in questo settore con l’obiettivo di ridurre il fenomeno del tabagismo.
Considerazioni e approfondimenti
Ti sei mai chiesto che fine fa la lattina di coca cola che getti negli appositi contenitori?
L’alluminio possiede caratteristiche ottimali per il riciclo: può essere riciclato la 100% e riutilizzato all’infinito per dare vita ogni volta a nuovi prodotti.
Circa il 90% dell’alluminio prodotto nel nostro Paese proviene dal riciclo e non differisce per nulla da quello ottenuto dal minerale originale (l’allumina di formula chimica Al2O3) poiché le caratteristiche fondamentali del metallo rimangono invariate.
Dopo la selezione, gli imballaggi in alluminio, vengono prima raccolti per separare eventuali metalli magnetici (ferro) o altri materiali diversi (vetro, plastica, ecc.) tramite un separatore che funziona con un campo magnetico. I rifiuti di alluminio vengono poi pressati in balle ed avviati a riciclo in fonderia.
Sostanzialmente qui il materiale viene pre-trattato a circa 500° per eliminare vernici o altre sostanze aderenti e poi fuso a 800° per ottenere alluminio liquido da cui si ottengono lingotti e placche destinate a essere lavorate per la produzione di semilavorati e nuovi manufatti.
L’alluminio riciclato ha le stesse proprietà e qualità dell’alluminio originario e viene impiegato nell’industria automobilistica, nell’edilizia, nei casalinghi e per nuovi imballaggi.